
Maggio per i fundraiser è il mese del Festival.
Maggio è quel momento dell’anno in cui si rivedono i colleghi, ci si confronta, si impara, si condivide.
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Maggio è quel momento dell’anno in cui si rivedono i colleghi, ci si confronta, si impara, si condivide.
Continua a leggereConcedetemi un OT.
C’è una bambina che vive in un paese lontano, un paese dove non c’è pace da tempo. Questa bambina ha 11 anni, si chiama Maria Barghouty e vive in Siria. I suoi disegni, al contrario di lei, hanno viaggiato tanto, grazie a un amico di famiglia, e il suo talento è arrivato fin sulle rive del lago d’Orta, a Omegna, dal Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR), che l’hanno subito adottata e ora vogliono farla venire qui in Italia.
E mentre meditavo sull’antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all’estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia… e una bella mattina… Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Il grande Gatsby – F. S. Fitzgerald
Chiedo scusa in anticipo per il post a carattere personale, ma quando si ha il pallino per il fundraising, è impossibile girare e non notare certi dettagli interessanti. Continua a leggere
“Il mio successo è questo, poter costruire una relazione con le persone che ci sostengono”. Elena Quagliardi.
Il mio festival quest’anno è iniziato giovedì mattina, durante la sessione congiunta Antoniano – Lega del filo d’oro – Messaggero di S. Antonio.
E’ iniziata quando ho finalmente sentito qualcosa nella pancia.
…un’altra storia da vivere c’è, ora! Cantava così qualche anno fa Piero Pelù e voglio fare mia questa frase pensando al prossimo Festival del Fundraising.
E se la nuova frontiera del Fundraising fossero…gli youtuber?
Sempre di più mi capita di trovare gente che si pietrifica quando dico che lavoro faccio. Di fronte alla parola “fundraising” capita a volte che le persone annuiscano con sorrisi di circostanza, altre volte, i più coraggiosi, sfoderano la fatidica domanda: “Sarebbe?”.
Poi quando gli spieghi per bene cosa fai passano alla commiserazione e iniziano a vederti o come un santo che ha deciso di dedicare la sua vita agli altri, o come un mago che da un cappello a cilindro tira fuori i soldi al posto dei conigli.
Da tempo mi sto dedicando a un nuovo sport in rete: mi iscrivo alle newsletter. Esatto ogni volta che trovo un sito, una onp, qualsiasi cosa sia interessante mi iscrivo alla newsletter, regalo la mia mail a destra e a manca con il solo scopo di: spiare cosa fanno gli altri.
Ebbene, copiare fa rima con farsi ispirare e se non si guarda cosa fanno gli altri e in cosa eccellono o meno, non riusciremo mai a capire come dobbiamo comportarci noi nel creare qualcosa per la nostra onp, in questo caso anche la newsletter.
Forse non è proprio un post di fundraising, è più un post di comunicazione, ma se vogliamo raccogliere i fondi per la nostra onp, dobbiamo trovare un modo per parlare, per raccontarci, per comunicarci attraverso questi canali.
Non sono qui a darvi la ricetta magica e la soluzione di tutti i vostri problemi, ma provo con ordine a dare alcuni consigli sulla base di cose che arrivano nella mia mail e spesso mi fanno sorridere, altre volte mi fanno accaponare la pelle.
Siete pronti?