Sono stata al Festival del Fundraising 2024. Sì, ricordi bene, mancavo dal 2021!
![Plenaria con Francesco Costa e Barbara Schiavulli](https://www.unaerredueti.it/wp-content/uploads/2024/07/IMG20240605115231-1024x768.jpg)
Quando ho preparato la valigia per il Festival 2021, la stanchezza era lo stato d’animo centrale. Arriviamo da mesi di aperture, chiusure, home working, call, presenza online, lavoro in presenza, mascherine, gel disinfettanti, termometri… mesi in cui si continuano a contare i contagi con ondate a più riprese. Oggi meglio, oggi peggio, meno tamponi, più tamponi.
Continua a leggereQuando avevo 14 anni, mia mamma, insegnante, mi aveva dato da leggere un libro, un po’ vecchiotto, che si intitolava: “Come parlare e scrivere meglio”. L’obiettivo era spiegarmi quanto fosse necessario avere un buon lessico e soprattutto una certa scioltezza nel comunicare sia oralmente sia per via scritta.
Continua a leggerePossibile che mentre guardavo Mary Poppins mi sono ritrovata a riflettere sulla figura del Fundraiser? Possibile. Continua a leggere
Dimmi che non hai mai detto questa frase.
Lo so, ti è venuta la tentazione. Sì, pure io l’ho attivata per la Onlus presso cui lavoro, ma no, non ho mai detto quella frase. E magari poi ti spiego anche il perché.
Qui però voglio dirti che ho voluto provare la raccolta fondi su Facebook, perché volevo capire come funzionava sia dal lato del donatore, che di quello del personal Fundraiser.
Per un attimo quest’estate ho creduto che avrei mandato un CV alla Ferragni, poi mi sono detta che volevo stare a vedere cos’avrebbero combinato quei due provinciali, perché magari potevo imparare qualcosa.
Perché quando ti metti a fare il FUNDRAZZER, qua i Fundraiser, quelli veri, alzano le antenne!
E mentre meditavo sull’antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all’estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia… e una bella mattina… Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Il grande Gatsby – F. S. Fitzgerald
Il Festival del Fundraising è alle porte, è quasi l’ora di tuffarsi in mezzo a sessioni, saluti, abbracci, risate, feste, pranzi, cene, networking, aperitivi, collane di fiori hawaiani, prato, sole, sale…
Aspetta un secondo, ti voglio fare una domanda: perché vai al Festival?
Quando esci a cena con un ingegnere, ti ritrovi a parlare di cose strane.
Quando esci ripetutamente a cena con un ingegnere, inizi a ingegnerizzarti.
Quando esci a cena con un ingegnere, che ha a che fare con il mondo digital, ti ritrovi a parlare di UX: User Experience. E ti chiedi perché tu, fundraiser, dovresti preoccupartene.