Del Festival e dei Fundraiser

E mentre meditavo sull’antico mondo sconosciuto, pensai allo stupore di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde all’estremità del molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per giungere a questo prato azzurro e il suo sogno doveva essergli sembrato così vicino da non poter più sfuggire. Non sapeva che il sogno era già alle sue spalle, in quella vasta oscurità dietro la città dove i campi oscuri della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgiastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C’è sfuggito allora, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia… e una bella mattina… Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Il grande Gatsby – F. S. Fitzgerald

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Un Master che si chiude

Iniziamo da una foto, questa foto.

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E poi facciamo un salto indietro al dicembre 2014 quando una sera, dopo il lavoro sono andata in posta a spedire il plico per partecipare al Master in Fundraising, ai tempi abitavo a Torino, avevo un contratto a termine e avevo da poco conosciuto il mondo della Raccolta Fondi. Non sapevo se stavo facendo la cosa giusta, non sapevo bene cosa aspettarmi, ma quel mondo mi affascinava e volevo approfondirlo.

Avevo quella paura tipica di chi si trova di fronte a una scelta, si va verso strade mai percorse, sconosciute. E’ tutto normale, ma quando ci si trova lì al bivio: si ha paura.

Ma su un quadernetto mi ero scritta queste cose.

Voglio frequentare il Master in Fundraising:

  • per specializzarmi
  • per conoscere di più questo mondo
  • per formarmi
  • per intraprendere un percorso professionale
  • perché non ero soddisfatta di quello che stavo facendo
  • perché volevo rendermi utile in qualche modo
  • perché un giorno spero di fare raccolta fondi per il mondo dell’istruzione e della cultura (che oggi sono cause poco sentite, ahimè!)
  • perché credo che il fundraising sia il futuro
  • perché un paese senza donatori, è un paese morto!
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Da sinistra Valerio Melandri, Mauro Picciaiola (Antoniano Onlus – Bologna) e Gianluca Sordiglioni (Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson) e infine quella con il diploma sono io.

Quando ho iniziato il Master pensavo di tornare solo sui banchi di scuola, invece mi sono ritrovata sui banchi della vita perché quello che mi ha dato il Master è davvero tanto.

Non ho solo imparato delle strategie per raccogliere fondi e per raccontare al meglio la mia onp, non ho solo capito cos’è una SWOT e come posso applicarla alla raccolta fondi.

Il valore umano di questo Master è ben più alto e voglio riassumerlo con la frase che ho scritto proprio il giorno in cui tornavo da Forlì, mentre ero alla stazione di Bologna, al binario in attesa dell’ennesimo Frecciarossa per Milano.

“Questa mattina chiudere la valigia è stato più difficile del solito. 
Nonostante fosse una valigia più piccola rispetto a quella dei classici weekend del Master, questa volta pesava molto, molto di più.
È una valigia piena di volti, storie, persone, amici, esperienze vissute in questa piccola città. 
Abbiamo imparato molto dal Master, abbiamo imparato ascoltando, ascoltandoci e raccontandoci. 
È stato un anno impegnativo in cui ci siamo messi in gioco e abbiamo raccolto davvero tanto! 
Oggi si riparte da qui, da Forlì. Tra i tanti “in bocca al lupo”, qualche occhio lucido e abbracci che vorremmo non finissero mai. Si riparte verso nuove mete e nuove sfide, con tanta voglia di fare e di crescere sempre di più. 
Quando mi sono iscritta al master, volevo semplicemente ricevere una formazione sul Fundraising. Sono certa di aver ricevuto molto, molto di più! 
Grazie a tutti!”

Alla fine di questo percorso ho tirato le somme. Non sono arrivata in nessun luogo. Ho un diploma, come ben racconta la foto qui sopra, ma sono ancora alle griglie di partenza. Il primo livello è passato, ora ci sono tutti gli altri. Ho davvero tanto da imparare e ogni giorno mi rendo conto di quanto sia bello, affascinante e appassionante il mondo della raccolta fondi.

La gente storce ancora il naso quando si parla di “raccolta fondi”, molti non sanno nemmeno cosa facciamo. Ammetto che mi sto scrivendo tutte le domande che mi fanno le persone, per capire cosa non capiscono, permettetemi il gioco di parole, e per comprendere al meglio come raccontare questo lavoro. Per fargli capire che sì, siamo pagati per raccogliere fondi, perché non abbiamo la bacchetta magica di Harry Potter, né l’indirizzo del Campo dei miracoli di Pinocchio. 

Raccogliere fondi è una faccenda seria ed è seriamente affascinante. 

E ora, guardando chi sta facendo il Master oggi, mi viene un po’ di nostalgia, quindi quello che voglio dire alle nuove leve è: imparate tanto, stringete legami, costruite relazioni, emozionatevi! Vivete ogni minuto trascorso a Forlì al meglio, cogliete al volo ogni occasione e sfruttate al 100% le diverse opportunità che avrete durante questo anno. Cambiate la vostra vita a partire da oggi! Non ve ne pentirete!

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Da sinistra Valerio Melandri, Elisa Canalini (mia compagna di Master e Fundraiser per Amka Onlus) e di nuovo me stessa in modalità Maria de Filippi.

 

Credits: la prima foto è mia, le foto dei diplomi sono di Giovanni Pasini, il fotografo che ci ha accompagnato durante tutto il Master, immortalando ricordi indimenticabili.