Hai paura del Festival del fundraising?

Se non hai paura, non hai ancora capito perché è bene averne! Ma se leggerai questo articolo, beh…forse potrai uscire dal Festival sano e salvo e con tutte e 10 le dita attaccate alle mani.

Il Festival del fundraising è una sfida: contro te stesso e la tua resistenza psicofisica e contro i tuoi nervi. E’ una specie di palestra di vita, perché se dopo tre giorni riesci ancora a stare in piedi e hai ancora salivazione dopo tutto il networking in cui ti sei speso…beh, sei quasi candidabile agli oscar!

LOCATION

Iniziamo con una cosa fondamentale. Il Festival si svolge in un Hotel. Hai presente cosa succede negli Hotel nei film?

Il fotogramma qui sopra parla chiaro. Andare al Festival del Fundraising significa restare tre giorni in un Hotel, praticamente isolati dal resto del mondo (a volte il telefono non prende!), rischiando di finire intrappolati in fantastici discorsi sul fundraising, nerdissimi aperitivi e brindisi che ai tempi del proibizionismo non sarebbero certo passati inosservati nemmeno negli speak easy più remoti.

Se è il tuo primo Festival, sappi che il primo giorno ti perderai nei corridoi dell’Hotel Parchi del Garda, incontrando personaggi dalla dubbia identità. Questo succederà specialmente il giovedì sera con la festa in maschera, ma fidati che le giornate saranno ad alto tasso di gente strana.

Quel che è certo è che al Parchi del Garda si dorme molto bene. Saranno tre notti di sonni tranquilli, dove non sentirete volare una mosca, dove saluterete i colleghi dicendo loro: “Buona notte e sogni d’oro!”.

SESSIONI

Partecipare al Festival significa avere a disposizione decine e decine di sessioni interessantissime, a tratti affascinanti, talmente affascinanti che riusciranno ad attrarti e senza nemmeno che te ne accorgi passerai da una all’altra, immagazzinando informazioni e strategie di Fundraising incredibili. Entrerai in una specie di girone infernale, sospinto da un vento vorticoso e sarà difficile fermarti 5 minuti.

Il consiglio che ti do è di aguzzare bene la vista per non perderti nessuna sessione, imparando presto dove sono le room session, in modo da non arrivare mai in ritardo e avere sempre un posto per sederti nelle prime file.

Aguzza la vista anche perché i relatori sono tutti intorno a te, disponibili anche al di fuori delle sessioni. Rispolvera il tuo inglese perché ti servirà.

Quindi mi raccomando, occhi ben aperti fin dal primo giorno! E attento alle spalle, che non si sa mai cosa può succedere.

MA FIN QUI ABBIAMO SCHERZATO

Mi sono permessa questo siparietto un po’ scherzoso per parlare del Festival di quest’anno. Ci vado da cinque anni e ti assicuro che ogni anno qualcosa lo si porta a casa, perché è sempre un’occasione fantastica di incontro e di scambio. Si incontrano colleghi, si ritrovano amici, ci si attarda alla sera nel cortile interno sorseggiando cocktail.

Il Festival stanca fisicamente, ma ti ricarica emotivamente e psicologicamente e soprattutto ti dà quella scossa che può solo fare del gran bene al tuo Fundraising.

Sarà sicuramente un Festival da paura, perché quest’anno il panel dei relatori è parecchio interessante, passando dal nazionale all’internazionale e gli argomenti sono davvero vari e adatti a tutti i gusti. E voci di corridoio mi hanno detto che la plenaria iniziale sarà una figata pazzesca!

Ho iniziato a scegliere qualche sessione, ma so già che fino all’ultimo sarò profondamente indecisa. Mi sono segnata qualche nome: Inarra, Simon Scriver, di cui seguo la Newsletter, Jen Love, ma anche Gioia Gottini e Michele Messina, italianissimi e molto skillati nell’ambito digital.

Per restare sulla tematica cinematografica, posso assicurarti che per vivere al meglio il Festival bisognerebbe essere Martin McFly e possedere quindi una DeLorean oppure bisognerebbe avere la giratempo di Hermione Granger.

Sicuramente ci sono molti modi per vivere al meglio il Festival del fundraising; a proposito di questo ti lascio qui il post che ho realizzato in occasione del Festival 2018.

UNA RISATA ME LA CONCEDETE?

Prima di chiudere però torno a farti sorridere. Sai che a dire il vero un po’ di paura per questo Festival l’ho avuta? Due colleghi mi hanno segnalato che ero finita in mezzo ai relatori internazionali.

Un errore tecnico molto divertente che è durato qualche giorno, ma solo un errore, quindi niente di vero! Non me la sento ancora di mettere in pratica il mio corso di Public Speaking, soprattutto Borgomanero non è stata annessa a San Marino, come mi ha chiesto qualcuno!

CONCLUDENDO

Insomma, dal 15 al 17 maggio ci vediamo al Festival del Fundraising? Io ci sarò, con tutto il mio entusiasmo, con un fantastico costume per la serata a tema, una maglietta Fundraising oriented e una Moleskine da riempire di appunti.

Sarà sicuramente un Festival da urlo!

Non dimenticatevi lo spazzolino da denti, le mutande, il vestito per la serata horror, ma soprattutto tanta voglia di imparare e di conoscere nuove persone. Lasciate a casa la modalità Woody Allen, potrebbe non funzionare!

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